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SCELTA, MANUTENZIONE e CURA

DIFENDERSI DAL FREDDO

Perdiamo calore in cinque modi:
• A causa del vento che sposta aria calda via dal corpo
• A causa dell'evaporazione che assorbe calore dunque raffredda il corpo
• Per il contatto con superfici fredde
• Per la radiazione infrarossa (minima quantità di calore dispersa dal corpo)
• A causa della respirazione (perdita di calore dalla bocca e dal naso).


Il primo strato serve a stare asciutti anche quando si suda molto. È importante scegliere capi intimi funzionali che rimuovano l'umidità trasportandola all'esterno.

 


Per star bene in ogni attività, il corpo deve mantenere la giusta temperatura: né troppo caldo, né troppo freddo. Uno o più strati termici intermedi sono la soluzione.


Vento, pioggia, neve: lo sportivo si difende con uno strato esterno più protettivo o più traspirante a seconda delle condizioni e del tipo di attività.

I CINQUE PRINCIPALI FATTORI FISIOLOGICI CHE INFLUENZANO LA SENSAZIONE DI CALDO/FREDDO

Metabolismo: a riposo una persona genera 75–100 Watt di calore, che aumentano con l'intensità dell'attività fisica.
Peso: una persona in sovrappeso è solita avere un metabolismo più lento dunque genera meno calore.
Età:
Una persona anziana genera meno calore e pertanto avverte il freddo prima di una persona giovane.

Abitudine: Lo stile di vita cittadino riduce l’abitudine del corpo alla sopportazione del freddo e del caldo.
Esperienza: l’esperienza e la familiarità con l’abbigliamento che si usa all’aria aperta aiutano ad ottenere da questo le massime prestazioni. Un principiante avvertirà generalmente un maggiore disagio e più freddo di una persona esperta. L'assunzione di alcool procura una sensazione di calore solo iniziale, al suo svanire si avverte più freddo di prima.

 

Il WIND CHILL FACTOR è la diminuzione della temperatura della pelle esposta al vento a parità di temperatura atmosferica e umidità.

Per esempio a 0°, con vento a 20Km/h (a 10m di altitudine) percepiamo circa -10° sulla pelle. È quindi evidente che lo strato esterno del nostro abbigliamento invernale da montagna deve prima di tutto proteggere dal vento.

EQUIPAGGIAMENTO LEGGERO


Uno zaino leggero

Con uno zaino leggero il camminare diventa più piacevole. Sia che si tratti di un'escursione giornaliera o di avventurarsi in un hike autosufficente con tenda e materiale per alpinismo o di un trekking da rifugio a rifugio, l'equipaggiamento potrebbe essere ridotto notevolmente di peso in due modi. Il primo più ovvio è la rinuncia al comfort per esempio di un asciugamano proprio, di una borraccia (sostituibile da bottiglietta di plastica), del kit cucina o dei pantaloni antipioggia; oppure si può scegliere con avvedutezza tra le proposte che le ditte di attrezzatura da montagna e viaggio ci offrono. Per esempio la scelta di un intimo ad asciugatura veloce permette di sciacquare la sera la propria biancheria e averla asciutta in poche ore, evitando la necessità di numerosi ricambi. Tutto questo è importante anche per chi viaggia, il bagaglio costa ed è meno sicuro.

In uno ZAINO da 30/40 litri (900g) possiamo far stare l'equipaggiamento per un trekking da rifugio a rifugio, con tutti i comfort, rimanendo intorno ai tre chili di peso, più acqua e cibo. Possiamo scegliere tra il SACCOLENZUOLO in COTONE (270g) o in SETA (100g); solo una GIACCA IDROREPELLENTE (90g) o per essere più tranquilli, una GIACCA IMPERMEABILE (300g) con PANTALONE IMPERMEABILE (260g). Un PILE POLARTEC 100 (320g), un RICAMBIO INTIMO, guanti e cappello. A portata di mano, l'acqua e i BASTONCINI LEKI da 300g.
Per sicurezza aggiungeremo un kit di PRONTO SOCCORSO (90g), un TELO SOPRAVVIVENZA (20g), una piccola LAMPADA FRONTALE (25g) e magari un piumino leggero. Per la cucina ma anche solo per un tè occorrono un FORNELLO con PENTOLINO, CUCCHIAIO, accendino e COLTELLINO MILLEUSI. Sul fondo, un set per la pulizia personale (180g) comprendente l'ASCIUGAMANO in microfibra.

Hike in autonomia

Uno zaino 50 litri può bastare per un hike autosufficiente di più giorni; una tenda due posti pesa meno di due chili, un materassino pesa due etti, un saccoletto sui 900 grammi ha una temperatura comfort intorno agli 0 gradi... consultate le nostre pagine tende e sacchiletto.

IN CASO DI ALPINISMO

E se il trekking prevede qualche passaggio su ghiacciaio? Una crestina affilata? Una ferrata?
Vi proponiamo vari modelli ultraleggeri di piccozze, ramponi, corde, kit da ferrata, caschi, imbraghi, ghette...
Non sarà qualche grammo in più che vi farà rinunciare a quella piccola dose di avventura che rende una gita in montagna ancora più gustosa.


LA MANUTENZIONE DELL'ATTREZZATURA

In generale ogni materiale va riposto pulito, in un luogo asciutto e lontano da sostanze chimiche aggressive.

PULIZIA E LAVAGGIO
In generale i tessuti sintetici sono di facile manutenzione: va però posta attenzione alla temperatura dell'acqua di lavaggio che non deve mai superare i 40°; per i detersivi fate riferimento ai paragrafi sotto specifici. Per quel che riguarda l'asciugatura è buona regola evitare i raggi diretti del sole (vale anche per i tessuti naturali, unica eccezione il cotone bianco) e le asciugatrici ad alta temperatura.
Se usate indumenti vicino al mare tenete conto che i depositi di sale rendono i tessuti igroscopici (tendenti ad assorbire acqua), è bene sciacquarli per ristabilire la loro idrorepellenza.

Per ricondizionare i vs capi potete usare gli spray o additivi per lavaggio di Toko o Grangers.
In generale i capi idrorepellenti vanno lavati con detersivi appositi come Toko o Grangers. Il semplice risciacquo ripetuto per 30 minuti con moderata centrifuga è sufficiente per ravvivare il DWR. Infine è utile stirare i capi a bassa temperatura, posizionando una salvietta o un panno tra l‘indumento e il ferro da stiro, poiché il calore riattiva il trattamento idrorepellente (DWR).

COME LAVARE I CAPI IN Gore-Tex® ?

A meno che l’etichetta del capo non dia istruzioni diverse, Gore consiglia di lavarli in lavatrice. Il lavaggio e l’asciugatura aiutano a conservare il trattamento idrorepellente e traspirante presente sulla superficie esterna del capo. Chiudere tutte le zip e i velcro. Lavare a macchina, in acqua tiepida, ciclo delicato. Usare un detersivo delicato. Non usare ammorbidenti o detergenti contenenti oli o candeggina. Asciugare all'aria.

STIRATURA
Usare un ferro da stiro a vapore a media temperatura, posizionando una salvietta o un panno tra l‘indumento e il ferro da stiro. È importante passare nell'asciugatrice o stirare l'indumento dopo il lavaggio, poiché il calore riattiva il trattamento idrorepellente (DWR) a lunga durata.

 

 

Il RECCO® System inserito nelle giacche e nei pantaloni da sci sopporta un normale lavaggio.

Lavaggio capi in LANA

Lavaggio a mano a 30°C; usare un detersivo con pH neutro. Lavaggio programma lana nella lavatrice a 30°C. Usare un detersivo con pH neutro. Non si candeggia, vietato il trattamento a base di cloro. Non usare l’ammorbidente. È possibile il lavaggio a secco, ma ciò potrebbe alterare i colori e la morbidezza dell’indumento. Asciugare su superfice orizzontale, e non alla luce diretta del sole; non ad aria calda o meccanicamente. Stirare a bassa temperatura e se è necessario al rovescio. I capi LANA WATER REPELLENT (resistenti all’acqua) possono essere stirati, come sopra.

Come lavare lo ZAINO?

Lavare a mano in acqua fredda con sapone neutro, strofinare leggermente utilizzando una spazzola morbida. Sciacquare accuratamente, non strizzare, non lavare a secco, non candeggiare, non stirare e non esporre a fonti di calore. Estrarre se possibile le armature in alluminio presenti. Trattare periodicamente la finitura idrorepellente (aiuta anche a tenere il pulito).

IL CRASH PAD

Il crash pad è fomato da fodera e imbottitura. La fodera può essere impermeabile (e lavabile con una spugnetta umida) oppure può essere in nylon non spalmato. Nel secondo caso bisogna togliere l'imbottitura (di solito è estraibile) e lavare la fodera normalmente in lavatrice a bassa temperatura e ciclo delicato.
Al di là delle considerazioni estetiche, il lavaggio aumenta la durata del vostro crash pad perché elimina la sabbia abrasiva che con l'uso si insinua tra le fibre.

Al momento dell'acquisto considerate che:
- la fodera liscia è impermeabile ma può scivolare sul terreno rendendo difficile in alcuni casi il posizionamento del crash pad
- l'imbottitura spessa protegge meglio ma è scomoda nel trasporto
- a parità di spessore un'imbottitura a strati di densità differenziata (più duro lo strato superiore, più morbido l'inferiore) dovrebbe attutire meglio l'impatto.
Verificate la comodità degli spallacci, l'efficacia delle chiusure, l'utilità o meno, va a gusti, dei vari accessori (cinghie, tasche, tappetino...).

MANUTENZIONE DEI GUANTI

In caso di quanti con parti in pelle, la pelle dei guanti come la nostra pelle necessita di regolare idratazione. È importante applicare i prodotti giusti presenti sul mercato, a base di acqua e cere impermeabilizzanti tipo Toko, Meindl o Grangers. Informatevi presso RONCO ALPINISMO.
Questo video insegna come lavare i guanti in Gore-tex:

MANUTENZIONE DEL PIUMINO

Un capo in piumino richiede una certa menutenzione. Per assicurare le massime prestazioni del piumino è estremamente importante comprimerlo solo all'occorrenza. Arieggiatelo dopo ogni uso e pulite con acqua eventuali macchie. Una volta a casa, fate lo stesso, con pochissimo detersivo delicato solo sulla zona interessata e fate asciugare bene. Non conservate il piumino nel sacchetto da trasporto ma lasciategli un po' di spazio in modo tale che l'imbottitura non sia compressa.

IL VS SACCOLETTO IN PIUMINO DEVE ESSERE LAVATO IL MENO POSSIBILE, CERCATE QUINDI DI TENERLO PULITO.

Se prevedete un uso intenso in ambiente umido o sporco, scegliete piuttosto un saccoletto in fibre sintetiche; alcune fibre sintetiche, a parità di peso, hanno lo stesso potere isolante del piumino, sono soltanto un po' più ingombranti. Possibilmente usate il saccolenzuolo o biancheria a calzoni lunghi e manica lunga.

Il lavaggio totale va fatto il meno possibile, in lavatrice a temperature basse (35°), con pochissimo detersivo per capi delicati (senza fosfati e sbiancanti) o, meglio, specifico per piumino. Non usare ammorbidenti.
Il capo deve essere risciacquato molto bene.
La centrifuga deve essere breve e non troppo veloce, l'asciugatura va fatta all'aria, non al sole, sprimacciando molto spesso le piume (può durare anche cinque giorni).
NON LAVARE a secco:
i solventi utilizzati possono privare il piumino dei suoi fondamentali oli naturali.

Se fate lavare il piumino in tintoria, quando lo ritirate pulito, arieggiatelo per un paio d'ore in modo che perda l'umidità residua.

COME LAVARE LA CORDA?

La corda può essere tenuta pulita usando un telo porta corda o qualunque telo di nylon su cui appoggiare la corda stessa quando si frequenta una falesia polverosa. Una corda pulita dura più a lungo ed è più resistente ma ogni lavaggio danneggia le fibre e i trattamenti superficiali.

ISTRUZIONI PER IL LAVAGGIO Lavare a macchina, in acqua fredda (max 30°), ciclo delicato, centrifuga lenta o nulla. Niente detersivo o se proprio è necessario un detersivo delicato per poliammide. Asciugare all'aria, all'ombra, lontano da fonti di calore
.

I SISTEMI DI IDRATAZIONE

Prima dell'uso è meglio controllare che il sistema di idratazione non perda: riempire il serbatoio, chiuderlo e schiacciarlo leggermente.
Se si prevede di congelare il contenuto (anche involontariamente), il sacchetto va riempito solo per 3/4.

Per eliminare eventuali odori e gusto di plastica o muffa: sciacquate il sacchetto con acqua e bicarbonato di sodio, risciacquate con acqua e poi con acqua e limone.
Sciaquate con acqua pulita e fate asciugare. Per quanto possibile conservate il sistema di idratazione al buio e al fresco, specialmente quando in uso.

 

LE ZIP

Una soluzione per ovviare allo scorrimento difficoltoso delle zip è quella di passare un poco di cera di candela sui dentini.
Nel caso la catena rimanga aperta anche dopo il passaggio del cursore schiacciare leggermente la base dello stesso cursore (il cursore può essere sostituito).
Nel lavaggio in lavatrice si deve chiudere la cerniera per evitare che si attorcigli rendendo poi difficoltosa la chiusura.


MANUTENZIONE DI MOSCHETTONI, PICCHE, RAMPONI

Riponete l'attrezzatura in un luogo asciutto e buio lontano da sostanze chimiche aggressive o saline, risciacquata e asciugata con uno straccio.

Lubrificate frequentemente le parti mobili con olio a base di silicone. Evitate il contatto dell'olio con le parti tessili. Se volete disinfettare i moschettoni, immergeteli per un'ora in acqua tiepida (max. 20°C) con disinfettante ai sali di ammonio quaternari, risciacquate, asciugate e lubrificate.

Proteggete le punte di picche e ramponi.
L'acciaio ad alta resistenza di solito non è trattato per prevenire la ruggine. Potete togliere eventuale ruggine usando una spugna abrasiva, come quella per i piatti. Piccole tracce di ruggine residue non influiranno sulle prestazioni o sulla durata della piccozza.


prima

LA MANUTENZIONE DELLE CALZATURE

Pulire le scarpe dopo ogni uso. Pulire bene ed asciugare anche i ganci, sia all'interno sia all'esterno. Se si possiedono scarpe con fodera in pelle, passare all'interno uno straccio umido dopo ogni uso.
Lavate lo scafo in plastica con acqua. Non usate solventi chimici. Trattare la pelle, con prodotti appositi, all'esterno e all'interno della scarpa. Lasciare asciugare le scarpe all'aria, non al sole e lontano da fonti di calore. Per una rapida asciugatura consigliamo di aprire bene la calzatura, rimuovere il sottopiede estraibile (eventualmente la scarpetta interna) e lasciare la scarpa in ambiente fresco ed aerato (non inserire carta nella scarpa).

Indossare le calze giuste contribuisce a creare il comfort climatico ideale. Le calze in cotone non sono consigliate in quanto agiscono come una spugna, assorbendo l’umidità.

Gli agenti atmosferici e l'usura possono far seccare la pelle e deteriorarla.

 


dopo

La pelle delle scarpe come la nostra pelle necessita di regolare idratazione. È importante applicare i prodotti giusti presenti sul mercato, a base di acqua e cere impermeabilizzanti tipo Toko, Meindl o Grangers. Informatevi presso RONCO ALPINISMO.

I modelli realizzati in pelle e tessuto si trattano con prodotti ambivalenti che impermeabilizzano pelle e tessutp.
Le scarpe con cucitura Meindl Sil Juchten necessitano dell'apposito impermeabilizzante Meindl Sil Proof.

 

LA TENDA

Prima di partire, è meglio verificare la completezza della tenda (camera interna + eventuale telo esterno + paleria + picchetti).

Uso della tenda

La scelta del terreno
- Non montare la tenda sotto alberi che rilasciano resina o altre sostanze che possono rovinare il tessuto.
- Meglio montare la tenda in leggera pendenza o su un dosso moderato piuttosto che ricorrere al canale di spluvio attorno alla tenda.
- Pulire il terreno da sterpi, pietre e da tutto ciò che può danneggiare il pavimento della camera.
- Scegliere una zona ombreggiata: l'esposizione prolungata ai raggi ultravioletti può alterare i colori e la stessa stabilità del tessuto, provocandone una progressiva degradazione.
- Meglio inserire un telo impermeabile supplementare tra pavimento e suolo: aiuterà a prolungare la durata della tenda.

Ricordarsi di chiudere le cerniere prima di picchettare.

- Accertarsi che il sovratelo sia fissato in tutti i punti sia a terra che alla paleria.
- I picchetti vanno posizionati a 90° rispetto alle corde.
- Ridurre la tensione di elastici, tiranti e paleria per evitare l'eccessiva tensione del tessuto.

- È normale che la tenda, montata in modo da essere ben tesa di giorno, appaia floscia al mattino e viceversa: i tessuti sintetici utilizzati sono soggetti a variazioni dimensionali in relazione al clima. Se esposti al sole si tendono sensibilmente, mentre si rilasciano nel caso di pioggia o umidità. Si può gestire il fenomeno intervenendo con eventuali regolazioni.

- Evitare di operare con fiamme libere in prossimità della tenda e tanto meno dentro alla tenda.
- Condensa all'interno del telo esterno e, a volte, anche sul pavimento: succede soprattutto di notte, a causa della respirazione delle persone, di particolari condizioni di scambio termico tra ambiente esterno e interno o in presenza di un'alta percentuale di umidità relativa. Il fenomeno si presenta anche in caso di cielo sereno, tempo buono o in assenza di persone in tenda.
La condensa si dissolve con opportune aerazioni o con l'arrivo dei primi raggi solari.

- Se la tenda viene smontata umida, una volta tornati a casa è meglio rimontarla o aprirla in un luogo adatto e farla asciugare bene.
- Spazzolare la tenda asciutta e pulire bene l'interno, anche capovolgendo la casetta in modo che la polvere esca dall'ingresso.
- Per togliere eventuali macchie non usate benzina o altri solventi chimici, ma solo acqua, sapone neutro e una spazzola morbida.
- Riparare prontamente eventuali strappi (un pezzo di nastro americano retato o di nastro adesivo, applicato sulle due facce del tessuto, può essere sufficiente ad evitare che lo strappo prosegua).
- Pulire bene e asciugare picchetti e paleria prima di riporli nelle loro apposite custodie.
- Riporre la tenda sempre in luogo asciutto.

Tessuti, materiali, imbottiture

Tessuti impermeabili e tessuti idrorepellenti. Traspirabilità.

La totale impermeabilità di un tessuto ne implicherebbe traspirabilità pari a zero; in un capo di abbigliamento costruito con un tessuto totalmente impermeabile l'umidità corporea (sudore) si condenserebbe all'interno del capo. Ecco perché nella scelta di un capo sportivo può convenire rinunciare alla totale impermeabilità per privilegiare la traspirabilità.
I tessuti con membrana risolvono questo problema. Un pollice quadrato di membrana tipo Gore-Tex contiene 9 miliardi di pori. Ogni poro è 20.000 volte più piccolo di una goccia di pioggia: impossibile per acqua e neve penetrare; allo stesso tempo, è 700 volte più largo di una molecola d’acqua: il vapore generato dal sudore può dunque passare facilmente attraverso di esso, disperdendosi verso l’esterno. Un'altra soluzione è la spalmatura dei tessuti, leggermente inferiore come risultato ma più economica. Si praticano inoltre dei trattamenti, tipo il DWR o il Teflon, che rendono il tessuto esterno idrorepellente, resistente alla neve o a una pioggia non battente, alla lunga non completamente impermeabile ma più traspirante.

La impermeabilità di un tessuto è definita ponendo il tessuto al di sotto di una colonna d'acqua, di diametro un pollice (2,54cm), che cresce fino a che l'acqua passa attraverso il tessuto; l'altezza raggiunta in mm definisce la impermeabilità del tessuto stesso. A 20000mm si ha una buona impermeabilità (si indica: Colonna d’acqua: 20.000mm).
Si può definire la impermeabilità anche in PSI valore della pressione; a 40 PSI si ha già una buona impermeabilità (paragonabile a colonna d’acqua: 20.000mm).


50 ml a riposo. Circa 1 litro durante attività pesanti. Circa 4 litri in una maratona olimpica. Ecco quanto vapore acqueo può arrivare a produrre in un'ora il nostro corpo a causa del sudore.

Traspirabilità è uno dei termini più fraintesi nel settore outdoor. Non si riferisce all’aria che circola attraverso il tessuto ma riguarda la dispersione del sudore sotto forma di umidità. La capacità di un corpo di espellere il sudore attraverso gli strati di abbigliamento è determinata dalla cosiddetta “forza trainante” che dipende da temperatura e umidità, sia all’interno che all’esterno dell’abbigliamento. La forza trainante più elevata si verifica in condizioni di freddo e di assenza di umidità.
Si calcola quindi la quantità di vapore acqueo (il sudore, non è aria) che attraversa un metro quadro di tessuto in 24 ore, per esempio:
Valore traspirabilità MVTR (Moisture vapor transmission rate): 18.000 g/mq/24h (sufficiente per una giacca).
La traspirabilità è misurata anche dal RET (o ISO – 11092 o Hohenstien test) che pare essere più indicativo.
RET da 0 a 6: tessuto estremamente traspirante
RET da 13 a 20: soddisfacente o traspirante
RET da 20 a 30: insoddisfacente o appena traspirante.
-Qui sotto alcuni esempi grossolanamente indicativi:
GoreTex Pro 2 e 3 strati, PacLite, Marmot Membrain Strata: RET 4-6
Gore Performance 2L: RET 6-7
Maggioranza delle Soft Shells: RET 8-13
Non esiste una scala comparativa MVTR e RET.

ATTENZIONE Questi dati non sono definiti da un organismo indipendente, sono dichiarati dalle aziende nei loro cataloghi; del resto gli standard di riferimento non sono ancora ben definiti e sono mal correlati, rimane quindi necessario affidarsi all'esperienza DEL RIVENDITORE DI FIDUCIA. Inoltre nella realtà è difficile giudicare la impermeabilità/traspirabilità di un capo, sono in gioco molti fattori personali e ambientali.

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info Gore-tex Italia 800 68 11 68

La fine del PFC è vicina

L'attenzione all'ambiente e alla sicurezza sul lavoro impone l'abbandono dell'utilizzo del PFC nei materiali.
Per esempio Gore-tex ha utilizzato la propria abilità nella lavorazione dei materiali, creando una struttura polimerica altamente porosa e resistente, basata sul polietilene espanso (ePE) combinato con il Poliuretano (PU) impermeabile, antivento e traspirante. La vera novità della nuova membrana Gore-Tex epE è che non contiene PFC. La sostenibilità è migliorata perché ha una durabilità più lunga rispetto alla storica membrana e permette di dimezzare la quantità di materiale utilizzato per la produzione.

Antivento

Gli antivento sono realizzati in tessuti traspiranti, antivento, talvolta elasticizzati; si tratta di WindStopper, Schöller™, R'Shell, SoftTech, NoWind etc. Il tessuto softshell può avere una membrana, talvolta perforata, oppure no.

Possono essere definiti idrorepellenti; una precisazione: idrorepellente non significa totalmente impermeabile. Si tratta infatti di una tenuta sufficiente in caso di neve ma non di pioggia battente con una esposizione prolungata; all'aumentare dell'impermeabilità di solito diminuisce la traspirabilità.

In alcuni casi il softshell sul lato interno, presenta uno strato termico di vario spessore a seconda dell'isolamento richiesto.

 

CFM

Misurazione del grado di protezione dal vento, per esempio:
60 CFM è la protezione pressoché nulla di un comune pile,  
0 CFM indica protezione 100%;
Il CFM va considerato in rapporto al livello di traspirabilità.

Il piumino d'oca

Il piumino d'oca viene scelto per il suo alto grado di termicità relativamente all'ingombro. La costruzione dei capi e dei sacchiletto distribuisce il piumino in modo uniforme.

IL FILL POWER è il volume occupato dal piumino a parità di peso: Il 900+ è il più voluminoso, in grado quindi di incamerare più aria e di conseguenza il più caldo. Viene anche indicato dalla scala CUIN che però è poco chiara in quanto la scala CUIN americana è diversa dalla scala europea (un 900+ cuin americano è ugale a un 750+ europeo).
In altri sacchiletto viene indicato il rapporto tra piumino più pregiato e piume (es. 80/20 significa 80% piumino e 20% piuma). Il piumino d'oca può essere purificato fino ad ottenere un 95% di puro piumino ed un 5% di pennette. Il piumino d'anatra, invece è purificato fino ad un 90% di puro piumino ed un 10% di pennette. La differenza di qualità tra piumino d'oca e d'anatra non è facilmente riconoscibile se vi trovate un prodotto tra le mani. Il piumino d'oca è più costoso a causa del suo approvvigionamento, può essere maggiormente purificato ed ha un miglior rapporto peso/calore.

Il piumino, composto di cheratina e proteine, strutturalmente si irradia da un punto centrale in una doppia spirale inversa. 30 grammi di piumino contengono 2 milioni di filamenti. Il livello di isolamento non dipende solo dal fill power, ma piuttosto dalla struttura del piumino, che tiene conto di vari parametri:
posizione geografica dell'allevamento, varietà ed età degli uccelli, dimensioni del gruppo di uccelli, qualità dell'alimentazione etc.

A differenza di quella industriale, la spennatura manuale preserva un fattore di isolamento massimo. Una pulitura non chimica ottimizza il rapporto peso/calore ed allo stesso tempo lascia inalterati gli oli naturali del piumino che lo rendono resistente all'acqua.

Alcune ditte vantano la tracciabilità del loro piumino e il buon trattamento degli animali (niente spennatura di animali vivi, niente alimentazione forzata, buona percentuale di utilizzo di sottoprodotto di macello).

L'imbottitura in microfibra sintetica ormai si avvicina notevolmente alle proprietà isolanti del piumino d'oca; rimane però un po' più ingombrante, quindi a parità di potere isolante, un saccoletto in piuma è preferibile.
Le proprietà idrofobiche della fibra sintetica la rendono più pratica in caso di clima umido.

D = Denari

Il termine denari, den o D, indica il peso del filato di un tessuto. D è la massa espressa in grammi di un filo di lunghezza 9.000 m

Un tessuto per esempio di 90D, per una giacca softshell, è un peso medio; il Cordura degli zaini di solito va da 500 a 1000D per i rinforzi, le calze da donna vanno da 6 a 150D.

 

UPF, Ultraviolet Protection Factor

Il fattore UPF (Ultraviolet Protection Factor) definisce il tipo di protezione che i manufatti possono darci dagli invisibili e dannosi raggi ultravioletti. A grandi linee i tessuti, i vestiti e i manufatti in genere possono essere divisi in tre categorie:
BUONA protezione dai raggi ULTRA VIOLETTI (UPF 15-24),
MOLTO BUONA protezione dai raggi UV (UPF 25-39)
ECCELLENTE protezione dai raggi UV (UPF 40-50).

Per quel che riguarda gli occhiali da sole in genere la protezione dai raggi ultravioletti è totale (e si indica 100% UV); in base alle nostre esigenze sceglieremo una protezione più o meno forte dai raggi visibili. Anche in questo caso le case produttrici hanno definito varie scale di valori, perlopiù la gradazione è data in percentuale. In montagna, sulla neve è consigliabile anche una protezione laterale.
SI NOTI CHE LE LENTI A CONTATTO NON SONO SUFFICIENTI ANCHE SE PROTETTIVE, IN QUANTO NON RICOPRONO TUTTA LA SUPERFICIE DELL'OCCHIO.

Tessuti e sostenibilità

Vogliamo essere sempre più consapevoli del nostro impatto ambientale, quindi anche dell'impatto dei prodotti che usiamo e di quello delle aziende che li producono.

LCA Life Cycle Assesment
in italiano "valutazione del ciclo di vita",
è un metodo che valuta un insieme di interazioni che un prodotto o un servizio ha con l'ambiente, considerando il suo intero ciclo di vita che include le fasi di preproduzione (quindi anche estrazione e produzione dei materiali), produzione, distribuzione, uso (quindi anche riuso e manutenzione), riciclaggio e dismissione finale. La procedura LCA è standardizzata a livello internazionale dalle norme ISO 14040 e 14044.

 

Dal 2008 GOTS etichetta i tessuti biologici in particolare il cotone. Richiede l'uso di materie prime da colture biologiche e il rispetto di standard di responsabilità sociale, sostenibilità ambientale e sicurezza lungo tutta la catena produttiva (la produzione di 1Kg di cotone non biologico impiega 75g di pesticidi e 2Kg di fertilizzanti chimici).

http://www.global-standard.org/

Fiducia nel tessile - OEKO-TEX - test indipendenti sulle sostanze nocive a favore di prodotti tessili meno tossici per la salute e l'ambiente. Diversi standard stabiliti fin dal 1992.

https://www.oeko-tex.com

BioRe, cotone biologico e coltivato nel rispetto di severi criteri ecologici e sociali. BioRe promuove l'agricoltura biologica e biodinamica, in particolare quella del cotone, come fonte di sussistenza sostenibile. Aiuta in questo settore le famiglie contadine bisognose nei paesi in via di sviluppo.

http://www.remei.ch

 

Zque Garanzia della New Zealand Merino Company: Lana Merino proveniente da pecore allevate secondo un principio di sostenibilità e prodotta riducendo al minimo l'impatto ambientale, migliorando la qualità del lavoro degli allevatori e la salute delle pecore. La lana ZQ è tracciabile.

ECOCERT, dal 1991, certificazioni di rispetto di vari standard di produzione sostenibile.

 

 

Con Myclimate un azienda compensa le sue emissioni di CO2.


Vegan

Vegan friendly, cioè prodotto senza materiali di origine animale.

bluesign®
Certificazioni internazionali complete di processi produttivi, dalla materia prima al prodotto finale, che proteggono l'ambiente e la salute basate su standard indipendenti.

http://www.bluesign.com

Anello Moebius
autodichiarazione dell'azienda che il prodotto è riciclabile e/o prodotto con materiale riciclato, e in che percentuale.

Fair Wear è un'organizzazione internazionale che verifica che le imprese rispettino il codice deontologico FWF basato sulla Convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) e sulla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Fair Wear Foundation

FAIRTRADE Certificazione etica. Un sistema di rigidi standard, assicura che tanti prodotti provenienti da Asia, Africa e America Latina siano stati prodotti senza causare sfruttamento e povertà e siano stati acquistati secondo i criteri del commercio equosolidale.

http://www.fairtrade.net
http://www.fairtradeitalia.it

Certificazione ambientale EMAS (Eco Management and Audit Scheme), dell'Unione Europea finalizzata a monitorare e migliorare le performance ambientali delle società.
Il piumino DOWN CODEX non proviene da animali spiumati vivi o soggetti ad alimentazione forzata.
Le oche sono trattate e allevate correttamente, il piumino è un sottoprodotto della macellazione per uso alimentare; la macellazione è eseguita senza crudeltà.


 

 

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